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Itinerario Manzoniano alla scoperta dei luoghi dei Promessi Sposi
L'Itinerario manzoniano sul lago di Lecco conduce alla scoperta dei luoghi protagonisti de "I Promessi Sposi", celebre romanzo di Alessandro Manzoni
Pubblicato: 19 Novembre 2021
In questo itinerario manzioniano si va a spasso lungo le rive del lago di Lecco (nella foto in basso) e per piccoli borghi, a ricordare l’amore travagliato di Renzo e Lucia, e trascorrere un fine settimana dall’atmosfera rilassata. Le montagne imponenti abbracciano insenature e rive e sono onnipresenti, come i Piani dei Resinelli, i Piani d’Erna , e quel Resegone tanto famoso che ritroviamo nelle pagine del romanzo di Alessandro Manzoni .
Prima tappa: passeggiare tra le pagine dei Promessi Sposi
L’itinerario manzoniano nei luoghi che hanno ispirato il poeta nel raccontare le vicende amorose intricate dei protagonisti, Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, non può che partire dalla casa di Manzoni . Si trova in località Caleotto , frazione di Lecco: qui il romanziere trascorse gli anni dell’infanzia e della giovinezza.
La casa, ora è diventata il Museo Manzoniano composto da nove sale in cui poter ammirare diversi manoscritti originali, affreschi, curiosità inerenti “I Promessi Sposi”. Si trovano un cortile d’onore con portico, la villa, le cantine con i torchi del 1600 e la Cappella dell’Assunta, dove venne sepolto il padre di Alessandro Manzoni. Chicche incredibili si trovano in questa dimora, compresi i calamai originali usati dal poeta e la sua culla da bambino.
Terminata la visita, si passeggia per i quartieri simbolo di Lecco , in cui sono state ambientate le vicende di Renzo e Lucia. Sulla strada che da Germanedo porta a Olate , nei pressi della Cappelletta di via Croce, ad esempio, avvenne l’ incontro tra Don Abbondio e i Bravi .
Passeggiando si raggiunge un’altra zona di Lecco, Acquate dove sono nati Renzo e Lucia. Qui si possono visitare diversi luoghi descritti nelle pagine del romanzo, come la Chiesa di Don Abbondio , la casa di Lucia e la Salita dei Bravi . Non occorre far fatica: davanti a ogni edificio sono stati messi cartelli che facilitano la ricostruzione storico letteraria.
Camminare per Acquate è come passeggiare nella storia: un piccolo dedalo di viuzze molto pittoresche che portano il nome di Via Renzo o Via Menico conduce alla casa di Lucia, oggi trasformata in parte in osteria, e visibile solo ai clienti.
Da qui si può vedere il Palazzotto di Don Rodrigo , che si trova su un poggio nel rione di Olate. Sempre ad Acquate si possono anche ammirare due meravigliosi giardini, quello di Palazzo Fiocchi e il giardino della villa Orio, poi Anghileri, con l’annessa chiesa di S.Anna.
Da non perdere nella prima tappa:
- Museo Manzoniano
- Acquate dove sono nati Renzo e Lucia
- La Chiesa di Don Abbondio
- Il Luogo d’incontro tra i Bravi e Don Abbondio
- Palazzotto di Don Rodrigo
Seconda tappa: da Lecco a Pescarenico
La seconda tappa dell’itinerario sulle orme dei “Promessi Sposi” parte dal centro storico di Lecco, dove passeggiare tra vie brulicanti di negozi e locali: meritano una visita il campanile, la Basilica di San Nicolò , il Palazzo delle Paure e l’Osservatorio Alpinistico, e il Santuario della Nostra Signora della Vittoria .
Si prosegue sino al Lungolago, dove concedersi una bella camminata e una sosta per il pranzo. La cucina qui, è un mix di terra e lago, con influenze chiaramente valtellinesi (molti ristoranti e locande propongono, infatti, Pizzoccheri, Sciatt, polenta taragna e salumi tipici della zona alpina) e specialità di pesce come coregone, luccio perca, trota.
Nel pomeriggio si prosegue verso Pescarenico (nella foto sotto), costeggiando l’Adda, che, come descriveva Manzoni, è visto come “un gruppetto di case abitate per lo più da pescatori”. Caratteristico e raccolto, con le casupole colorate e le cime aguzze del Resegone a fare da cornice, Pescarenico è il luogo dove troverete il convento di Frà Cristoforo e la chiesa in cui Renzo e Lucia si recarono per chiedere aiuto al frate. Non solo: alla foce del Bione, un piccolo torrente locale che si immette nell’Adda, Lucia fuggiva in barca da Don Rodrigo.
Lasciata Pescarenico, ci si dirige verso un altro luogo manzoniano: il piccolo borgo di Chiuso , dove ci sono la casa del sarto che ospitò Lucia e Agnese perseguitate da Don Rodrigo e la Chiesa del Beato Serafino in cui avvenne la conversione dell’innominato.
A questo punto, è possibile fare ritorno a Pescarenico per una cena gourmet di pesce (di mare e non di lago, pero), oppure, perché no, provare la cucina di montagna. Basta raggiungere il Monte Barro per gustare i piatti tipici del territorio a base di carne e funghi, formaggi e paste fatte in casa. Il panorama visto dall’alto farà il resto (nella foto in basso: una fotografia scattata all’imbrunire dal Monte Barro).
Da non perdere nella seconda tappa:
- Il centro storico e il Lungolago di Lecco
- Pescarenico
- Il Convento di Fra Cristoforo e la Casa del Sarto
- Terza tappa: il giro dei Laghi del Manzoni in bici
- Panorama dal Monte Barro
Terza tappa: i laghi del Manzoni in bicicletta
La terza tappa, dopo il lungo camminare del secondo giorno, la si può fare pedalando lungo la Ciclovia dei laghi. Un percorso facile, lungo circa 20 chilometri , che parte dalla città di Lecco e che consente di ammirare delle bellezze dei laghi tanto cari ad Alessandro Manzoni, dall’Adda sino a Garlate . I panorami sono mozzafiato, dal Monte Resegone , alla Valle S. Martino, il Monte di Brianza, il Monte Crocione e il Monte Barro, fino al laghetti di Garlate. L’anello si sviluppa sull’ex ponte della ferrovia tra Olginate e Calolziocorte.
Durante il percorso in bicicletta si possono prevedere diverse soste di interesse storico-culturale, come al Museo della Seta a Garlate e al Monastero del Lavello a Calolziocorte, ma anche a Pescate, Olginate e Vercurago, dove è possibile ammirare ciò che rimane del Castello dell’Innominato de “ I Promessi Sposi “(nella foto sotto). Per immortalare il panorama mozzafiato basterà salire sulle mura del castello e restare a bocca aperta.
Da non perdere nella terza tappa:
- Giro in bici dei laghi manzoniani
- I panorami dei Promessi Sposi
- Vercurago e il Castello dell’innominato.
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Itinerario Manzoniano
Lecco città
Montagne e valli
Lasciati ispirare
Punto di partenza: Villa Manzoni
Centro città
Verso il Borgo dei Pescatori
Pescarenico
I rioni acquate e olate.
Il rione Chiuso
Il Castello dell’Innominato
Il Resegone
Kit scaricabile.
“Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti…” (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. 1)
A Lecco puoi percorrere le stesse strade che hanno ispirato uno dei più grandi romanzi della letteratura italiana, I promessi sposi di Alessandro Manzoni : qui, la magia della letteratura prende vita nei suggestivi luoghi dell’ Itinerario Manzoniano .
Si può vivere l’esperienza dell’Itinerario Manzoniano autonomamente o affidandosi a una guida turistica abilitata. Molti luoghi descritti nel romanzo sono edifici privati, fruibili solamente dall’esterno. È possibile svolgere il percorso a piedi, in bicicletta, in auto o con i mezzi pubblici.
Punto di partenza: Villa Manzoni
Il punto di partenza e tappa cardine di questo percorso è Villa Manzoni , sede del Museo Manzoniano e raggiungibile a piedi in circa 10 minuti dalla stazione ferroviaria.
Nella villa sono custoditi alcuni mobili e oggetti che appartennero allo scrittore, insieme a numerose stampe e incisioni relative al romanzo. Tra queste troviamo le edizioni originali del 1827 e del 1840, quest’ultima illustrata da Francesco Gonin e curata personalmente dall’autore. Inoltre, il museo conserva le traduzioni del romanzo in varie lingue, insieme alle edizioni più importanti illustrate da rinomati artisti come Gaetano Previati, Aligi Sassu, Giorgio De Chirico e altri ancora.
Villa Manzoni chiuderà alle visite a partire da lunedì 8 luglio 2024 per lavori di riqualificazione.
Villa Manzoni
Centro città.
Dopo aver lasciato Villa Manzoni, con una passeggiata di soli 10-15 minuti si arriva nel centro città, dove è possibile scoprire le testimonianze di quando la città di Lecco era un borgo medievale fortificato , ovvero il Vallo delle mura e Torre Viscontea .
Vallo delle mura
Torre Viscontea
Verso il borgo dei pescatori .
Dal centro, proseguendo a piedi lungo il lago e verso il fiume Adda , ci si dirige verso Pescarenico , l’antico borgo dei pescatori. Passando per la Piazza Manzoni , con il monumento dedicato allo scrittore, si raggiunge il Ponte Azzone Visconti . Ed è proprio questo ponte che, secondo il Manzoni, segna il confine tra la fine del ramo lecchese del Lago di Como e l’inizio dell’Adda: “… e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che… segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda ricomincia…”.
Piazza Manzoni e il suo monumento
Ponte Azzone Visconti
“È Pescarenico una terricciola, sulla riva sinistra dell’Adda, o vogliam dire del lago, poco discosto dal ponte: un gruppetto di case, abitate la più parte da pescatori, e addobbate qua e là di tramagli e di reti tese ad asciugare.”
Pescarenico , oggi, conserva ancora il vecchio nucleo dalle vie strette e le casette colorate; è possibile fermarsi in uno dei numerosi bar e ristoranti presenti, o fare una passeggiata al parco lungo il fiume Adda.
Nel piccolo villaggio di pescatori, presso il molo, è visibile una lucia , la tradizionale barca lariana che si dice fu utilizzata dai Promessi per la loro fuga. Poco distante, un masso ricorda il celebre passaggio dell’ addio ai monti : “Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente […] Addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana!”
Nella Piazza Padre Cristoforo, è visitabile la Chiesa parrocchiale dedicata a San Materno e l’ex Convento di Fra’ Cristoforo .
L’Addio ai Monti
Chiesa e convento di Fra’ Cristoforo
Spostandosi nella parte alta della città, è possibile arrivare a quelli che, secondo la tradizione, sono i presunti rioni natali dei protagonisti: Acquate e Olate.
Ad Acquate, è possibile vedere la tradizionale Casa di Lucia , il Tabernacolo dei Bravi , luogo in cui hanno inizio le vicende del romanzo il 7 novembre 1628, il Palazzotto di Don Rodrigo , e la Chiesa di Don Abbondio . Ad Olate, invece, si trova la presunta Casa di Lucia .
Tradizionale casa di Lucia
Il tabernacolo dei Bravi
Palazzotto di Don Rodrigo
Chiesa di Don Abbondio
Presunta casa di Lucia
Il rione chiuso .
Un altro rione importante nel romanzo è Chiuso, dove si possono visitare la Casa del sarto e la Chiesa del Beato Serafino, in cui si presuppone sia avvenuta la conversione dell’Innominato .
Casa del sarto
Chiesa del Beato Serafino
Il castello dell’innominato .
Poco fuori città, in località Somasca a Vercurago, si trova la rocca che ha ispirato il Castello dell’Innominato : “Dall’alto del castellaccio, come l’aquila dal suo nido insanguinato, il selvaggio signore dominava all’intorno tutto lo spazio dove piede d’uomo potesse posarsi…”.
Da Pescarenico è raggiungibile con l’autobus n° 1 con capolinea Chiuso; per il castello, bisogna poi proseguire a piedi in direzione sud (circa 15 minuti di cammino) fino al semaforo di Vercurago, oppure con l’autobus n° 7 direzione Calolziocorte.
Per chi si muove con un mezzo privato, seguire le indicazioni “Santuario di San Girolamo”. Dal Santuario, si prosegue a piedi per circa 30 minuti percorrendo il viale delle cappelle dedicate al Santo e prendendo poi il sentiero che porta ai resti del castello.
Il castello è raggiungibile anche a piedi direttamente da Lecco, percorrendo il Sentiero Rotary che si può imboccare in diversi punti della città.
Castello dell’Innominato
“Il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega…”
“Ma dopo qualche momento, voltandosi indietro, vide all’orizzonte quella cresta frastagliata di montagne, vide distinto e alto tra quelle il suo Resegone, si sentì tutto rimescolare il sangue…”
Il Manzoni cita il Resegone più di una volta nel romanzo: anche la montagna che sovrasta la città è da ritenersi un luogo dell’ Itinerario Manzoniano .
Monte Resegone
Mappa Itinerario manzoniano Lecco
Lecco città Manzoniana
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Itinerario Manzoniano
Pratica guida pieghevole in formato tascabile per scoprire i luoghi manzoniani attraverso un itinerario a tappe.
Percorso a tappe alla scoperta dei luoghi Manzoniani
Ci sono luoghi ormai diventati iconici nella mente di tutti noi grazie al loro legame con opere d’arte , libri , canzoni o film . Lo stesso principio vale anche per quanto riguarda il nostro ramo del lago di Como , indissolubilmente legato ai Promessi Sposi , il più celebre romanzo storico della letteratura italiana, che è anche una grande storia d’amore e di intrighi.
Per chi ha già letto il libro e lo ha amato, o per chi ne ha solo sentito parlare, proponiamo un itinerario a tappe per muoversi in autonomia tra i diversi luoghi che hanno fatto da sfondo alle vicende narrate da Alessandro Manzoni. Per rendere ancora più coinvolgente l’esperienza sulle orme di Renzo e Lucia , oltre ai punti di interesse, per ogni mappa è riportato un riferimento al passaggio del romanzo in cui la vicenda si snoda.
Dopo la partenza dalla Torre Viscontea , si passa al monumento di Alessandro Manzoni e a Villa Manzoni , per arrivare poi al Tabernacolo dei Bravi , alla Casa di Lucia , alla chiesa di don Abbondio e al Palazzotto di don Rodrigo . Da qui si scende fino al Convento di Fra Cristoforo , si percorrere l’ Adda fino ad arrivare al cippo dell’ Addio Monti . Si conclude, proprio seguendo il filo del romanzo, con il Castello dell’Innominato e il Ponte Vecchio , senza dimenticare la chiesa dedicata al Beato Serafino, il sacerdote che ebbe un’importanza di rilievo nella vita dell’autore.
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A Lecco con Manzoni sulle tracce dei Promessi Sposi
Se dico Lecco, dico Promessi Sposi . La città lombarda infatti fa da sfondo a buona parte delle vicende del romanzo, a partire dall’ incipit , uno dei più famosi di tutta la letteratura italiana: “Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno…”.
Tuttavia, eccezion fatta per il villaggio di pescatori di Pescarenico , non ci sono altri luoghi lecchesi citati esplicitamente da Manzoni, il quale pur attingendo ai posti dove aveva trascorso la giovinezza, mantenne sempre una topografia vaga. Con lo straordinario successo dell’opera già a partire dalla sua prima edizione nel 1827 , i commentatori si scatenarono quindi a ricercare i luoghi menzionati nel romanzo, identificando qua e là la casa di Lucia, la chiesa di Don Abbondio, il palazzo di Don Rodrigo, con tesi spesso anche contrastanti.
Questo itinerario si divide in due parti , dalla durata di mezza giornata ciascuna. La prima è la più scenografica e direi imprescindibile: un giro per Pescarenico e una crociera sul famoso ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno; la seconda è per veri appassionati dei Promessi Sposi , e va alla ricerca di tutti i luoghi, veri o presunti , dove si pensa sia stata ambientata la vicenda.
Itinerario 1. A Pescarenico e un giro in barca
Museo manzoniano.
Se arrivate in treno , potete tuffarvi subito nel Museo manzoniano a pochi passi dalla stazione. La visita non richiederà più di un’ora. Villa Manzoni , detta anche il Caleotto per il nome del quartiere in cui si trova, fu la residenza principale della famiglia Manzoni dal 1612 ma assunse l’aspetto neoclassico nell’Ottocento per volere di Don Pietro Manzoni , padre (di fatto adottivo) dello scrittore. Alessandro vi aveva trascorso parte dell’infanzia e dell’adolescenza. La ereditò alla morte del padre, per poi venderla a un agiato industriale nel 1818. Nel 1962 fu acquisita dal Comune di Lecco e soltanto nel 1983 venne trasformata in museo. La villa, di impianto neoclassico e con un cortile interno, custodisce oggi alcune preziose edizioni dei Promessi Sposi , le ricostruzioni di costumi , dipinti e illustrazioni relativi allo scrittore e ai luoghi descritti nella sua opera, cimeli come gli occhiali e la culla dello scrittore e un esemplare di raggiera , l’acconciatura tipica delle donne lombarde di cui parla anche Manzoni descrivendo Lucia. Nella cappella , inoltre, è sepolto Pietro Manzoni.
Pescarenico
In dieci minuti a piedi si raggiunge Pescarenico , l’unico luogo lecchese citato esplicitamente da Manzoni. Nel Seicento era un tranquillo villaggio di pescatori:
È Pescarenico una terricciola, sulla riva sinistra dell’Adda, o vogliam dire del lago, poco discosto dal ponte: un gruppetto di case, abitate la più parte da pescatori, e addobbate qua e là di tramagli e di reti tese ad asciugare.
Nella piazza intitolata a Padre Cristoforo si staglia la chiesa parrocchiale dei Santi Materno e Lucia e il convento dei Cappuccini , proprio quello al quale appartiene il frate manzoniano. Sulla facciata, alcune targhe citano il romanzo.
Proseguendo tra le strette viuzze dei pescatori ancora ben conservate, si arriva in piazza Era , il cuore del quartiere di Pescarenico, con un suggestivo affaccio sul lago. L’unico edificio di rilievo architettonico è la signorile Casa Bigoni , progettata nel 1929 da Mino Fiocchi come casa popolare. Si riconosce subito per il particolare intonaco rosso geranio, una tonalità chiamata “Rosso Fiocchi”, perché l’architetto amava particolarmente usare questa cromatura.
Dopo aver respirato un po’ l’aria di questo antico villaggetto di pescatori, si può fare una passeggiata lungo il lago verso sud raggiungendo la targa dell’ Addio ai monti (la notte in cui Renzo e Lucia abbandonano il paese natale per sfuggire a Don Rodrigo), oppure dirigersi verso il centro di Lecco, da dove parte la nostra crociera sul lago.
Statua di Alessandro Manzoni
Durante il tragitto si passa da piazza Alessandro Manzoni , dove troneggia una statua dello scrittore: sul basamento sono ritratte in bassorilievo tre scene celebri dei Promessi Sposi .
Manzoni Boat Tour
Da qui al lungolago il passo è breve: bisogna arrivare sul Lungolario Isonzo all’altezza del Taxi Boat Tour , un piccolo molo da cui si può prendere il traghetto. Il Tour Manzoniano dura circa 40 minuti ed è un’esperienza da non perdere: dal molo si percorre il fiume Adda verso il lago di Garlate, osservando il borgo di Pescarenico con le navi colorate ormeggiate lungo il litorale, poi si torna verso nord, fino a toccare Malgrate da cui si ha una visuale eccezionale sul Resegone , il famoso monte citato da Manzoni, le cui vette hanno la forma di una lama di sega (da qui “resegone”).
Itinerario 2. Nei borghi di Olate e Acquate
Adesso i più impavidi possono proseguire l’itinerario nei presunti luoghi manzoniani dei quartieri di Olate e Acquate. A piedi, a passo spedito, si impiega almeno un’ora e mezzo. Evitate però le giornate molto calde perché le strade sono soleggiate e in salita!
Io ho seguito questo itinerario, potete fare riferimento alla mia mappa dei luoghi manzoniani a Lecco, in fondo all’articolo.
Nel quartiere di Olate si trovano l’edificio che si pensa abbia ispirato Manzoni per la casa di Lucia . Si trova in via Caldone 19 e al tempo di Manzoni era una masseria appartenente alla famiglia Airoldi Marchesini (proprietà privata, non si può visitare, c’è soltanto una targa esterna). A Olate si trova inoltre una presunta parrocchia di Don Abbondio in piazza SS. Vitale e Valeria: risalente all’inizio del Quattrocento, è stata rifatta più volte nel corso degli anni. Nel Seicento la chiesa aveva l’attuale campanile e un’unica navata: oggi chiesa presenta due navate, perché la seconda fu aggiunta nel Novecento.
Da qui si può salire fino a via allo Zucco, 6 per raggiungere lungo una strada ripida e in salita una villa detta “lo Zucco”, posta su un’altura da cui domina la città: è l’edificio che ha ispirato il palazzotto di Don Rodrigo (proprietà privata, non visitabile). L’aspetto attuale tuttavia non rispecchia minimamente quello che aveva nel Seicento e che si presentava agli occhi del Manzoni due secoli dopo; l’edificio infatti è stato ricostruito nel 1937.
Attraversando il torrente Caldone si arriva nel quartiere di Acquate. Anche qui si trova una presunta casa di Lucia , in via Lucia 27: attualmente ospita un’ osteria , quindi si può accedere al cortile interno da cui si avvista lo Zucco menzionato sopra. Non distante si trova l’altra presunta parrocchia di Don Abbondio , cioè la chiesa di San Giorgio Martire in piazza Sagrato Don Abbondio. Eretta nel 1232, è stata ampliata nel corso dei secoli e ha assunto l’aspetto attuale nell’Ottocento. Come l’altra chiesa quindi, si presenta molto diversa rispetto a come doveva essere nel Seicento e anche al tempo di Manzoni.
Infine, non potete perdervi la discesa di via Tonio e Gervasio , al termine della quale si trovava il famoso tabernacolo dei bravi descritto dal Manzoni (oggi ci sono due targhe commemorative). Se la percorrete dal basso verso l’alto, potrete immaginare, proprio come Don Abbondio, i due sgherri di don Rodrigo che vi aspettano appena svoltata la stradetta per intimarvi che “questo matrimonio non s’ha da fare, né domani né mai”.
Per una di queste stradicciole, tornava bel bello dalla passeggiata verso casa, sulla sera del giorno 7 novembre dell’anno 1628, don Abbondio […] Dopo la voltata, la strada correva diritta, forse un sessanta passi, e poi si divideva in due viottole, a foggia d’un ipsilon: quella a destra saliva verso il monte, e menava alla cura: l’altra scendeva nella valle fino a un torrente; […] il curato, voltata la stradetta, e dirizzando, com’era solito, lo sguardo al tabernacolo, vide una cosa che non s’aspettava, e che non avrebbe voluto vedere. Due uomini stavano, l’uno dirimpetto all’altro, al confluente, per dir così, delle due viottole: un di costoro, a cavalcioni sul muricciolo basso, con una gamba spenzolata al di fuori, e l’altro piede posato sul terreno della strada; il compagno, in piedi, appoggiato al muro, con le braccia incrociate sul petto.
Se avete la bici o l’auto potete anche raggiungere il castello dell’Innominato , ovvero i resti di un castello trecentesco appartenuto alla famiglia Visconti, in località Vergurago, a sud di Lecco. Della struttura originaria sono rimaste però solo le mura e i bastioni.
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Alla scoperta dei luoghi Manzoniani
Un tour fra le vie di Milano con protagonisti Alessandro Manzoni e I Promessi Sposi , romanzo storico sulle tracce del quale ripercorrere i luoghi salienti della vita del più celebre scrittore milanese assieme a quelli resi famosi dai personaggi creati dalla sua fantasia in una itinerante rievocazione delle loro vicende.
Partendo da Porta Orientale (l’odierna Porta Venezia) seguirete i passi di Renzo durante il suo primo viaggio, alla ricerca di ciò che resta del Lazzaretto, passando poi da Palazzo Marino (luogo natale della Monaca di Monza ), quindi dalla piazza e la chiesa di San Fedele , con il monumento dedicato a Manzoni, per arrivare infine in Corsia dei Servi , dove si trovava il Forno delle Grucce assaltato dalla folla in tumulto il giorno di S. Martino del 1628, a causa del rincaro del pane.
Visiterete inoltre Casa Manzoni , luogo che ha visto nascere i capolavori dello scrittore, rinnovata sulla base di un progetto dello studio De Lucchi, a fronte di un’ancora migliore programmazione dell’offerta rivolta agli studiosi e ai visitatori, e un nuovo percorso espositivo riorganizzato in sezioni tematiche:
- L’immagine di Manzoni (i ritratti dello scrittore)
- L’immagine della famiglia di Manzoni (l’iconografia che ne documenta i legami familiari
- La cerchia degli amici (i ritratti dei suoi amici più illustri)
- I luoghi del Manzoni (le immagini delle città e dei luoghi da lui frequentati e amati); oltre a opere dedicate agli episodi e ai personaggi de I Promessi Sposi .
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Sulle tracce di Alessandro Manzoni per il 150° anniversario
Il 22 maggio 2023 ricorrono i 150 anni dalla scomparsa di Alessandro Manzoni: un itinerario per ammirare i luoghi chiave del suo capolavoro
Flavia Cantini
Content writer & Travel Expert
Content Writer specializzata nel Travel. Per lei il successo è fare da grandi ciò che si sognava da bambini e se, scrivendo, riesce ad emozionare, ha raggiunto il suo obiettivo.
Il 22 maggio 2023 ricorrono i 150 anni dalla scomparsa di Alessandro Manzoni , tra i massimi autori della letteratura italiana, grazie all’intramontabile capolavoro, “ I promessi sposi” .
Seguiamo le tracce del Manzoni, con uno speciale itinerario alla scoperta dei “Luoghi manzoniani ” tra Lecco, Milano, Monza, Vercurago e la Valsassina.
Lecco, la scenografia della storia di Renzo e Lucia
Tutto iniziò sul ramo orientale del Lago di Como, a Lecco , tra acqua e monti, dove Alessandro Manzoni trascorse l’infanzia e l’adolescenza in una settecentesca villa neoclassica nei pressi di Largo Caleotto (oggi zona Meridiana), vegliato dal profilo del Resegone o Monte Serrada, una montagna delle Prealpi Orobie dall’altezza di 1875 metri.
La villa, oggi sede del Museo Manzoniano , è visitabile e ospita, nelle undici sale aperte al pubblico, alcune prime edizioni, dei cimeli appartenuti allo scrittore (c’è persino la culla) e preziosi manoscritti. Ma non soltanto: a testimoniare il forte legame del Manzoni con la città di Lecco, svetta, nell’omonima piazza a lui intitolata, una scultura di bronzo alta 280 centimetri che lo raffigura seduto sul suo scanno mentre osserva, con espressione meditativa, il lago da cui tutto ebbe inizio.
“ Quel ramo del lago di Como ” viene esplicitamente nominato nel celebre romanzo assieme al ponte Azzone Visconti , uno dei monumenti simbolo della città, notevole esempio di architettura militare realizzato tra il 1336 e il 1338 sul fiume Adda, allo scopo di migliorare i collegamenti tra Lecco e il Ducato di Milano.
L’ unico quartiere di Lecco citato in maniera esplicita è il “villaggio di pescatori” di Pescarenico , sulla riva sinistra dell’Adda, dal fascino non toccato dal tempo: tra antiche case e strette viuzze, è ancora possibile assaporare l’atmosfera di quei tempi, fino ad arrivare al Convento di Fra Cristoforo , presso l’ex convento dei frati cappuccini e la Chiesa dei Santi Materno e Lucia in piazza Padre Cristoforo.
E proprio da Pescarenico si imbarcarono Lucia e la madre: in quel punto, dove sfociava il torrente Bibione, si trova una targa dove leggere l’ Addio Mont i , il noto passo dell’opera in cui la ragazza saluta, piangendo, le sue adorate montagne.
Con grande probabilità, Lucia abitava nel quartiere di Olate, forse nel rustico che oggi s’incontra su via Caldone, con un portone ad arco su cui è affissa una targa che recita: “ Presunta casa di Lucia Mondella “.
Ma anche un altro luogo di residenza potrebbe essere la casa di Lucia, sempre in stile rurale, nel quartiere di Acquate e chiamata “ Tradizionale casa di Lucia “.
Da qui, la strada si inerpica fino alla Chiesa dei Santi Valente e Valeria , la cappella che doveva essere luogo di celebrazione del matrimonio di Renzo e Lucia: oggi, si presenta come un imponente edificio neoclassico dal sagrato a ciottoli.
Superata la chiesa, la strada prosegue ancora in salita fino alla collina di Olate, il promontorio dello Zucco, dove sorgeva il Palazzotto di Don Rodrigo , una villa costruita nel XVI secolo per volontà dei nobili Arrigoni di Introbio.
Poco lontano, nel quartiere Germanedo, lungo una stradina di campagna, ecco poi il tabernacolo dove i bravi intimarono a Don Abbondio che “ questo matrimonio non s’ha da fare “, corrispondente all’attuale cappella di via Croce.
Dal quartiere di Chiuso, dove si trova la Casa del Sarto che diede ospitalità a Lucia dopo la conversione dell’Innominato, ulteriore tappa è la Chiesa di San Giovanni Battista (o del Beato Serafino), luogo dell’incontro con il Cardinale Borromeo.
I luoghi manzoniani a Milano
L’itinerario sulle tracce di Manzoni prosegue a Milano dove si può ammirare, in piazza San Fedele, il monumento di bronzo eretto nel 1883 di fronte alla Chiesa di San Fedele, realizzata nel XVI per volere di San Carlo Borromeo, nel cuore della città, tra la Galleria Vittorio Emanuele II e Palazzo Marino.
Ancora, in via Gerolamo Morone, 1, lo splendido palazzo storico “ Casa Manzoni ” dalla facciata con sofisticate decorazioni in cotto, ispirata all’architettura rinascimentale lombarda, fu dimora del romanziere dal 1814 fino alla morte. Il giardino fu una delle ragioni che determinarono l’acquisto della casa da parte del Manzoni, che si dilettava di botanica e di giardinaggio. Nello studio al piano terreno sono conservati circa 3000 degli oltre 5000 volumi che provengono dalle biblioteche di Manzoni stesso. La scrivania è la stessa su cui ha scritto l’autore.
Il percorso museale propone una visita di Casa Manzoni in dieci sezioni, che ripercorrono, attraverso gli arredi e le opere d’arte esposte nelle sale, diversi itinerari nella vita e nell’opera dello scrittore. Dalla famiglia ai ritratti, dai paesaggi del romanzo alla sua passione per la botanica, dagli amici agli scrittori che lo presero a modello, dalla camera da letto – rimasta tale e quale – allo studio in cui nacquero i Promessi Sposi.
La tomba di Alessandro Manzoni si trova, invece, nel famedio del Cimitero monumentale , “tempio della fama” all’ingresso principale. Infine, in via San Gregorio, 5, vicino a Porta Venezia, ancora oggi si può vedere una porzione dell’antico Lazzaretto.
In occasione del 150° anniversario dalla morte di Alessandro Manzoni, dal 4 maggio all’8 luglio 2023, la Biblioteca Nazionale Braidense e la Pinacoteca di Brera presentano la mostra “Manzoni, 1873-2023. La peste orribile flagello tra vivere e scrivere”, una grande rassegna che attraverso 114 opere, libri, disegni, incisioni, ripercorre in modo originale la figura dell’autore mediante due principali momenti della sua scrittura segnati dalla tragicità della peste: “I Promessi Sposi” e la “Storia della Colonna Infame”.
Monza, Vercurago e la Valsassina
Il viaggio si conclude con le tappe a Monza , nella Chiesa di San Maurizio in piazza Santa Margherita, modello per il monastero di Gertrude, la “Monaca di Monza”, poi a Vercurago , Comune al confine occidentale della Valle San Martino nei pressi di Lecco, dove svetta il Castello dell’Innominato , sulla cima del Sacro Monte di Somasca, con la cappella di Sant’Ambrogio all’ingresso, e infine in Valsassina , a Pasturo, paese d’origine dell’umile Agnese, madre di Lucia.
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Un giorno a Lecco alla scoperta dei luoghi manzoniani
- Maggio 10, 2023
In occasioni dei 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, siamo andati alla scoperta dei luoghi raccontati ne “I Promessi Sposi”
Il nostro viaggio nei luoghi manzoniani a Lecco inizia da Villa Manzoni per proseguire a Pescarenico dove si trova l’ex convento dei frati Cappuccini, il luogo dove viveva Fra Cristoforo nel romanzo. Per finire, una bella passeggiata verso il centro di Lecco risalendo il corso del fiume Adda.
Luoghi manzoniani: Villa Manzoni
Entriamo in questa maestosa residenza.
La nostra visita alla Villa inizia da una stanza dove sulle pareti sono proiettati dipinti dell’800 animati che rappresentano i luoghi de “I Promessi Sposi”.
Una suggestiva voce fuori campo di uno scrittore contemporaneo impersona i pensieri immaginari di Alessandro Manzoni se fosse tornato in questa casa perché di fatto non vi è più tornato.
Infatti quando ereditò le proprietà del padre, tra cui questa casa, decise di venderla per comprare la casa a Milano dove andò a vivere.
Qui nacque il padre, il nonno, il bisnonno fino al quadrisavolo; fino al 1600 tutti i Manzoni erano nati in questa casa. Alessandro è nato a Milano perché Giulia Beccaria, la madre, voleva partorire lì in quanto, probabilmente, si sentiva più sicura.
Dopo due settimane dalla nascita anche lui venne a vivere in questa casa che era la residenza principale.
I Manzoni erano una famiglia benestante e molto importante a Lecco, non a Milano. Divennero ricchi perché il quadrisavolo aveva acquistato, con i denari provenienti dalle rendite di terreni agricoli, delle miniere di ferro di rame sulle montagne che si affacciano sopra Lecco in Valsassina ed ebbe l’intuizione di costruire anche dei forni fusori.
Quindi non solo estraeva minerale ma estraeva dal minerale anche i metalli. Proprio perché i forni fusori erano collocati lungo i torrenti che ci sono a Lecco, si trasferisce qui e fa costruire la villa.
La villa è formata da due strutture una attaccata all’altra. Un corpo nobile che ha la forma di una villa in stile neoclassico su due piani e una parte rustica più semplice che ricorda una cascina dove abitavano i contadini che lavoravano nei terreni dei Manzoni.
Al giorno d’oggi non ci sono più i terreni agricoli che erano coltivati a viti e a gelsi che servivano per allevare i bachi da seta. Non a caso ne “I Promessi Sposi” Renzo era un filatore e Lucia lavorava in una filanda.
La cantina serviva per la produzione del vino.
Qui notiamo un torchio per schiacciare l’uva.
Il succo d’uva usciva dalla canalina sotto il torchio che scendeva nella botola dove si trovava la vasca di fermentazione non più usata dagli inizi dell’800.
Alla fine del’700 è arrivata una epidemia di un parassita che ha distrutto tutti i vigneti dell’Europa.. Chi comprò la villa Manzoni decide di togliere i vigneti e di mettere tutto a coltivazione di grano.
A testimonianza di ciò è rimasta una ruota di pietra di una macchina che serviva per macinare il grano. Il vino poi veniva trasferito in grandi botti e conservato nella stanza vicina.
Altro attrezzo presente è quello che i contadini chiamavano “La forza del torchio”. Girando la ruota, ruotare il cilindro.
Passiamo nella stanza dove si conservava il vino e da qui, salendo i gradini sulla destra vi è un pozzo che un tempo era la ghiacciaia dove si conservavano i cibi deperibili.
Cappella dell’Assunta
La visita prosegue nella sagrestia della chiesa privata. Qui ci sonoi due dei sei vestiti presenti nel Museo che fanno parte dei costumi usati nello sceneggiato in quattro puntate sulla storia de “I Promossi Sposi” promossa da Rai 1 nel 1990.
Da questi si evince come si vestivano nel 1600. Uno è di una conversa, ragazza che entrava a studiare in convento ma non aveva ancora preso i voti. L’altro è quello indossato da Gertrude durante la cerimonia dei voti definitivi.
Da notare le finestre in alto da dove si affacciavano i nobili per seguire la messa per non mischiarsi ai contadini in chiesa. Qui è sepolto Pietro Manzoni.
Ci soffermiamo a guardare il dipinto che ritrae il Cardinale Federico Borromeo insieme all’Innominato (colui che rapì Lucia) che gli sta chiedendo scusa per tutte le sue malefatte.
La sala da pranzo
Nelle stanze del piano terreno si ricevevano gli ospiti.
In questa sala da pranzo sono presenti mobili originali dei Manzoni tra cui un tavolo allungabile. Il pavimento è antico in cotto lombardo.
Passiamo nella stanza attigua dove c’è la culla originale di Alessandro Manzoni.
In una teca ci sono due oggetti del corredo del battesimo. Il cuscino ha un taglietto in mezzo perché si usava mettere il Santo protettore del bimbo.
Nella stanza sono presenti dei dipinti (delle copie) dove è ritratto Manzoni all’età di 18 anni, 17 anni e con la madre Giulia Beccaria a sei anni.
Lo studio di Don Lisander
Dalla sala si accede a questa stanza. Alessandro Manzoni veniva chiamata Don Lisander.
In un ritratto notiamo che Manzoni ha in mano una tabacchiera e in una teca ne vediamo altre. I nobili usavano fumare il sigaro fino a quando vi fu la rivolta dei sigari per non pagare le tasse agli austriaci tornati nel 1814. Si passò così a fumare la pipa.
Su uno scrittoio una copia di una pagina scritta dallo scrittore. Il foglio è diviso a metà perchè lasciava la parte sinistra per la correzione.
Sala delle Grisaglie
Entriamo in questo salone da ricevimento, in realtà non troppo imponente. Qui ci sono il costume di Don Rodrigo e della madre di Gertrude.
Da notare che quest’ultima non compare ne“ I Promessi Sposi” ma in “Fermo e Lucia”, titolo della prima stesura del romanzo. Manzoni non volle mai pubblicalo e fu trovato dopo la sua morte.
Lo scrittore cambiò il nome perché Fermo era un nome tipicamente lombardo e non andava bene. In questa prima stesura aveva dedicato ben sei capitoli alla Monaca di Monza tanto era rimasto impressionato dal racconto.
Il salone è decorato con affreschi commissionati da Pietro Manzoni quando si sposò con Giulia Beccaria. La particolarità dei dipinti è che sono sfumati di grigio in modo da sembrare quasi dei bassorilievi. Il personaggio in primo piano proietta un’ombra e sembra sporgente rispetto al resto.
Sul soffitto sono raffigurati in quattro medaglioni i volti dei poeti Omero, Pindaro, Orazio e Virgilio.
Il lampadario è l’unico originale della casa; è in vetro di Murano con candele e non a luce elettrica. Fu portato da Giulia Beccaria in dote con il suo matrimonio.
Prima de “I Promessi Sposi”
In questa stanza, ci sono una serie di libri pubblicati nell’800.
In una teca notiamo il romanzo diviso in tre tomi del 1827, poi riscritto con una differenza tra la prima e la seconda edizione: la lingua in quanto l’autore decide di scrivere in dialetto fiorentino.
L’italiano ancora non esisteva ed è proprio lui che lo inventa per scrivere il famoso romanzo. Al centro troneggia una pagina de “I Promessi Sposi” con illustrazioni.
È una copia originale del libro, con più di 400 immagini, voluto da Manzoni e pubblicato nel 1840.
Nella stanza accanto ci soffermiamo a guardare la raggiera di spilloni che Lucia indossa per sposarsi. Non era una acconciatura usata dalle nobili. Quando le ragazze erano in età da marito, i genitori regalavo gli spilloni che vediamo nella raggiera per raccogliersi i capelli nei giorni di festa.
Gli altri spilloni erano regalati dal fidanzato in numero uguale all’età della donna chiesta in fidanzamento.
Sul soffitto sono proiettate scene riguardanti la peste a Milano.
Un pannello racconta la storia della colonna infame, inserita dal Manzoni nel romanzo. Quando una persona era accusata di essere un untore veniva uccisa e la sua casa rasa al suolo.
Sui resti veniva costruita una colonna per infamare la persona e per ricordare agli altri di non commettere lo stesso reato per non incorrere nella stessa sorte.
Il letterato e la politica
In questa stanza in un dipinto sono raffigurati Garibaldi e Manzoni che si abbracciano.
Garibaldi andò a trovare Manzoni a Milano esattamente l’anno successivo all’unità d’Italia: 17 marzo 1862.
Garibaldi fu colui che creò l’Italia unita e Manzoni quello che ha inventato l’italiano, una lingua con cui ci si potesse intendere tutti. Entrambi contribuirono ad unificare l’Italia.
Manzoni pop
In questa stanza ci sono i costumi di Renzo e Lucia. Si riconoscono dalla semplicità, con le maniche legate e non cucite in modo che lo stesso abito potesse essere adattato alle varie stagioni.
Pop deriva da popolare. Il suo romanzo diventa infatti famosissimo tanto da essere tradotto in altre lingue.
Per la prima volta nella letteratura, una storia d’amore tra due persone povere dove la gente vi si immedesimava. Da qui deriva il grande successo..
Vediamo altri libri sui personaggi de “I Promessi Sposi” scritti da altri autori con la speranza di diventare famosi.
Ci sono anche gadget utilizzati dalle aziende per reclamizzare i loro prodotti: Cioccolato Principe regalava figurine, il Corriere dei Piccoli l’ album dei personaggi, dadi Liebig le cartoline raffiguranti i luoghi del romanzo..
Cinema Manzoni
Molti i film realizzati su “I Promessi Sposi”.
Sulla parete è proiettato un montaggio di circa 5 minuti di scene tratte da un film muto del 1922 della durata di quasi 4 ore.
Vediamo don Abbondio, Renzo e Perpetua quando gli dicono che non si può celebrare il matrimonio. In altre scene Lucia.
In un’altra, mentre Don Rodrigo è a pranzo, arriva fra Cristoforo per convincerlo a lasciar stare Lucia. Ma Don Rodrigo lo prende in giro e lo caccia.
La visita alla Villa termina qui. Proseguiamo il nostro tour.
Passeggiata dalla Villa di Manzoni verso Pescarenico
Prima di raggiungere il giardino “dell’addio ai monti”, ci fermiamo nel quartiere Pescarenico di Lecco per visitare la Chiesa.
Pescarenico è l’unica località che Alessandro Manzoni indica precisamente ne “I Promessi Sposi” ed è davvero incantevole!
La chiesa dei Santi Materno e Lucia e Convento dei Cappuccini
A Pescarenico, nel romanzo, si trova il convento dove viveva Fra Cristoforo. Qui Renzo doveva incontrare il frate ma non vi entrò perché, incuriosito, seguì la folla in tumulto.
La chiesa faceva parte di un convento di frati cappuccini chiuso all’inizio del 1800.
Il convento fu costruito fuori dalle mura della città, lungo la strada che collega Lecco con Bergamo perché all’epoca vi erano molti pellegrini che si fermavano in questi luoghi religiosi.
Qui venivano a chiedere aiuto gli abitanti anche dei paesi vicini. Nel romanzo anche Renzo e Lucia si rivolgono ai frati di Pescarenico.
Manzoni da bambino venne qui diverse volte perché attraversava con i contadini i terreni agricoli della sua famiglia che arrivavano fino ai confini col convento. Fece anche il chierichetto e conobbe i frati prima che il convento venisse chiuso.
Fra Cristoforo è un personaggio chiave nella storia ma è realmente esistito o inventato dallo scrittore? Non si hanno dati certi, ma qui visse davvero un Fra Cristoforo quindi anche lui poteva essere tra i personaggi reali della storia come il Cardinale Federico Borromeo e la Monaca di Monza.
Manzoni ci racconta che Cristoforo era il figlio di un ricco commerciante che si fece frate in seguito all’uccisione di un nobile. Si rifugiò nel vicino convento e subito pentito del malfatto decise di prendere i voti.
Nella chiesa, in una stanza posta lateralmente all’altare, c’è una pergamena con scritto i nomi dei religiosi sepolti nella chiesa dove si evince il nome di un Fra Cristoforo sepolto nel novembre 1789 quando Manzoni aveva 4 anni.
Forse lo aveva conosciuto…
Da notare anche il dipinto con ritratto San Francesco.
Monte Resegone
Proseguendo la nostra passeggiata ci fermiamo ad ammirare quello che un tempo era chiamato Monte Serrata perché faceva da confine tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia con Bergamo.
Resegone lo chiamavano solo a Lecco, in dialetto, perché il monte è caratterizzato da tante punte. Quando Manzoni lo nomina nel suo romanzo come Monte Resegone, diventa la montagna più famosa d’Italia e le persone iniziano a venire a Lecco per vederlo. Quindi si decide di modificare il nome. Il romanzo ha avuto la forza di cambiare il nome a questa montagna!
La barca Lucia
Lungo la riva del fiume notiamo una barca che ci ricorda quella delle illustrazioni con a bordo Lucia, Renzo e Agnese.
Questa imbarcazione, detto battello, si usava anticamente per pescare e per portare in giro le persone sul lago. Manzoni ci racconta che Lucia sale sul battello e pensa le parole dell’addio ai monti. Quindi, come per il monte, si cambia il nome da “battello” a “barca Lucia”.
I tre archi di legno servivano per mettere una tenda per coprire dal sole ma anche per permettere di pescare sotto la pioggia. Gli abitanti di Pescarenico, come si capisce anche dal nome, erano tutte famiglie di pescatori che pescavano in questo tratto del fiume Adda.
Proseguendo la passeggiata ci fermiamo a guardare il ponte reso famoso dalle illustrazioni de “I Promessi Sposi”.
Nel 1600 all’epoca della storia di Renzo e Lucia, era diverso dall’attuale.
Fu costruito nel 1300 dal Duca di Milano, pensandolo come un ponte fortificato con una torre dove viveva una guarnigione di soldati a protezione di coloro che potevano arrivare dal Nord per conquistare il Ducato di Milano. Ora rimangono solo i resti del basamento della torre.
Lungo l’attraversamento c’erano altre tre torri che servivano per azionare altrettanti ponti levatoi. Era l’unico ponte che permetteva di attraversare il fiume Adda.
Ora i ponti non ci sono più perché alla fine del 1700 Lecco, così come Milano, passò sotto la dominazione degli Austriaci che distrussero torri e ponti levatoi perché attraversarli con i carri era difficoltoso e inoltre Lecco non era più una città di confine in quanto il regno Austriaco era molto più esteso.
Il ponte segna il punto in cui il fiume Adda diventa il lago di Lecco.
Altri luoghi manzoniani
Alessandro Manzoni scelse il Seicento come epoca in cui ambientare i suoi “I Promessi Sposi” e ai quei tempi Lecco era un borgo fortificato, che comprendeva un castello risalente al trecento.
Ai giorni nostri, del castello menzionato dallo scrittore, resta visibile la torre, detta Torre Viscontea , in Piazza XX Settembre. Oltre ai luoghi descritti, se vi recate nei rioni di Olate e Acquate potete vedere quelle che si presumano siano i luoghi scelti da Manzoni per la casa di Lucia.
Negli stessi quartieri ci sono le chiese riconducibili a Don Abbondio: la chiesa dei Santi Vitale e Valeria ad Olate e la chiesa di San Giorgio ad Acquate. Il Palazzotto di don Rodrigo viene identificato con la villa che sorge in cima allo Zucco, un poggio nel rione di Olate.
Il Castello dell’Innominato è localizzato a Vercurago, nell’alta frazione di Somasca. Qui si trovano i resti della fortezza che nel Trecento è stata un castello di proprietà della famiglia Visconti.
Disegni e scritte sul lungo lago
Passeggiando sul lungo lago ci colpiscono le scritte e i disegni con tema “I Promessi Sposi” sui bordi del ponte. Sono state create da uno street artist di Milano e questo tipo di disegni scomposti in modo che si riescano solo a vedere da un punto preciso di visuale, è detto anamorfosi .
Turista a Due Passi Da Casa
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Il Percorso Manzoniano di Lecco
Visitiamo i luoghi di Lecco, dove Alessandro Manzoni ambientò il suo capolavoro “I Promessi Sposi”
Immersa in un incantevole scenario tra i monti e il lago, la pittoresca città di Lecco, è nota non solo per la sua bellezza naturale, ma anche per essere stata la fonte di ispirazione per uno dei capolavori della letteratura italiana: “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni. Nella città che si affaccia sulle acque del Lario è possibile esplorare alcuni dei luoghi che hanno dato vita alle pagine del celebre romanzo.
“Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti…” Alessandro Manzoni, l’inizio de I Promessi Sposi
Contenuto dell’Articolo
Spunti di visita, piazza manzoni, torre viscontea, villa manzoni, la zona est, la casa di lucia, la chiesa di don abbondio, il tabernacolo dei bravi, il palazzotto di don rodrigo, ponte azzone, pescarenico, una piccola curiosità, il castello dell’innominato, come arrivo a lecco.
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Lecco, pur essendo una città di lago, ti aspetteresti un luogo dal turismo fervente, è un po’ lasciata a se. Chi viene in città lo fa con uno scopo ben preciso: visitare i luoghi che hanno ispirato il celebre scrittore lombardo, Alessandro Manzoni , per la sua più conosciuta opera, ovvero “ I Promessi Spos i”. Ciò che abbiamo letto, amato/odiato negli anni della scuola, e che ritroviamo piacevolmente in un percorso da fare in giornata. Un percorso che può essere affrontato da soli, come ho fatto io, oppure con una guida che illustra le caratteristiche dei luoghi che si incontrano. Da soli si può partire dalla località di Pescarenico e seguire poi le altre tracce manzoniane in città, oppure, partendo dalla città si conclude la visita sul lago. C’è solo l’imbarazzo della scelta. L’unico punto fermo è quello di avere lo smartphone carico perché non mancano angoli di autentica bellezza da immortalare.
L’itinerario Manzoniano a Lecco ripercorre alcuni dei luoghi descritti da Alessandro Manzoni ne I Promessi Sposi e inizia da Piazza Manzoni , il luogo “celebrativo” per eccellenza, dove si può ammirare il monumento dedicato al grande scrittore . La piazza, a dire il vero è trafficata, come buona parte della città. Il monumento sorge al centro della piazza e al fresco degli alberi.
Il percorso raggiunge poi Torre Viscontea , la torre principale del castello eretto da Azzone Visconti durante il XIV secolo, come torre di vedetta sul territorio . Rispetto alla piazza, qui si può godere di più tranquillità. Non aspettatevi molto, in quanto la torre è inglobata in altri edifici. Di questa torre scrive Manzoni nel primo capitolo de “I Promessi Sposi”. Si tratta di ciò che rimane dell’antico Borgo fortificato di forma triangolare che anticamente era cinto da mura difensive. Nel 1600 il castello visconteo ospitava la guarnigione spagnola di cui parla Manzoni nella sua opera.
Ci spostiamo poi alla Villa di Manzoni , l’abitazione che ospitò lo scrittore negli anni della giovinezza. Oggi è stata trasformata in una Casa-Museo . Si tratta di un edificio in stile neoclassico. A dare l’aspetto attuale alla villa furono il padre del romanziere e il fratello, monsignor Paolo Manzoni, con lavori di ristrutturazione del vecchio edificio. Merita una visita, anche solo il cortile, giusto per dire, “ho varcato Villa Manzoni” .
A questo punto il percorso continua nella zona est della città che la tradizione identifica come “il paese dei Promessi” . In particolare nel Rione di Olate, si trova la presunta Casa di Lucia , (una targa ricorda che questo può essere l’edificio che è descritto ne “I Promessi Sposi ” come la casa della protagonista). Qui troviamo anche la chiesa di don Abbondio, il Tabernacolo dei Bravi e il Palazzotto di Don Rodrigo.
La presunta casa di Lucia si trova nella frazione di Olate. Un cancello, con al di sopra un dipinto poco riconoscibile e una targa identifica questo luogo manzoniano. Attualmente residenza privata , pertanto non è visitabile.
Sempre a Olate di trova la Chiesa dei Santi Vitale e Valeria. Secondo la tradizione, questo è il luogo sacro in cui don Abbondio celebra le nozze di Renzo e Lucia. La chiesa sorge a poca distanza dalla presunta casa di Lucia, (50 metri). Dall’abitazione della protagonista del capolavoro manzoniano basta alzare leggermente lo sguardo e si intravede la chiesa. L’edificio sacro ha unica navata e risale al 1765 . Oggi presenta elementi architettonici di diverse epoche. Parte del campanile è quattrocentesco . Nel 1934 venne ripristinata la facciata a barocchetto.
Alessandro Manzoni descrive il percorso di don Abbondio verso casa come una strada diritta, che ad un certo punto si biforca : sulla destra la via che porta al monte Resegone, a sinistra, invece la strada che scende a valle, caratterizzata dalla presenza di un muretto. Punto di congiunzione delle due vie è un tabernacolo , raffigurante figure serpeggianti, fiamme, anime del purgatorio. E d è proprio in questo punto che don Abbondio incontra i Bravi.
Oggi il tabernacolo che si trova in via Tonio e Gervaso, non è quello descritto dal Manzoni. Purtroppo è stato deturpato. Qualcuno lo ha imbrattato. Al suo lato una targa ricorda il testo manzoniano. La stradicciola che percorre Don Abbondio si può identificare con la stradina a sinistra, che sale dall’attuale rotonda in Viale Montegrappa verso il rione di Acquate. La via Tonio e Gervaso non è da confondere con la via denominata “salita de’ i bravi”, che si trova poco prima della chiesa di San Giorgio.
Per trovare il palazzotto di Don Rodrigo si sale sullo zucco di Olate . Siamo in un punto dove si dominava tutto il borgo di Lecco. La villa apparteneva alla potente e nobile famiglia seicentesca degli Arrigoni di Introbio . Presumibilmente Manzoni ne identifica il luogo con quello dove abita il”cattivo” de “I Promessi Sposi” . Forse l’autore dell’opera ha preso spunto dalla faida di famiglia.
Gli Arrigoni furono protagonisti di una lunga guerra contro la casata Manzoni, gli antenati dello scrittore. La villa passò poi al Conte Salazar, di origini spagnole. L’ attuale aspetto si deve all’industriale Ulisse Zucchi che nel 1937 fece demolire la costruzione originale per costruire l’attuale villa razionalista. Oggi la villa non è visitabile . Si può accedere al giardino solo in occasione di particolari eventi.
Tornati in città, sull’altra sponda di quello che può essere considerata la fine del lago e l’inizio del corso dell’Adda, si trova il Ponte Azzone Visconti (vedi foto d’apertura). Noto anche come Ponte Vecchio è uno dei monumenti simbolo della città di Lecco. Fu ultimato nel 1336 e servì per migliorare i collegamenti tra Lecco e il Ducato di Milano . Del ponte Manzoni scrive: “…e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che… segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda ricomincia…”.
Ammirato il ponte ci spostiamo nel caratteristico rione Pescarenico dove ne “I Promessi Sposi” sorge il convento di Fra’ Cristoforo. La chiesa risale al 1576 e fu costruita per volere del governatore spagnolo Hurtado de Mendoza. Rimaneggiata nel corso dei secoli, dell’antica struttura conventuale restano poche tracce nel cortile e nel portico, dove si affacciano le celle dei frati. Il campanile triangolare è del Settecento. La chiesa dedicata ai santi Lucia e Materno presenta un’unica navata . All’interno si trova una particolare opera costituita da nove cassette di vetro che contengono composizioni in cera che rappresentano scene di vita dei Santi Viste e Francesco, riferibili alla cultura napoletana del tardo Seicento.
Tra le altre opere, la pala seicentesca dipinta da Giovan Battista Crespi detto il Cerano, raffigurante Francesco e Gregorio Magno adoranti la Trinità. Il convento e l’annessa Chiesa si trovano sulla strada principale che congiunge Lecco a Bergamo.
Il borgo di Pescarenico è l’unico citato all’interno dei Promessi Sposi ed è l’unico individuabile con certezza. Ammirare le bellezza della sua piazza a lago. E stupenda. Camminando tra la strada acciottolata sembra proprio di respirare l’aria dei luoghi descritti da Manzoni.
Presso il molo di Pescarenico è visibile una “Lucia”, ovvero, imbarcazione tipica del Lago di Como che, secondo la tradizione, Renzo e Lucia utilizzarono durante la loro fuga . Più avanti dove un tempo era la foce del torrente Bione si trova anche una targa che ricorda la notte della fuga di Renzo e Lucia dalla città natale, il celebre Addio ai monti del capitolo 8 .
La visita può concludersi al Castello dell’Innominato . Quel che resta di un vecchio maniero, si trova invece sulla rocca di Somasca a Vercurago. Questo è il luogo dove Manzoni ambienta la prigionia di Lucia . Si arriva al castello seguendo un breve trekking. Qui il link per saperne di più sul percorso che porta al castello dell’innominato e sul maniero stesso.
- Lecco, Italia
Lecco si raggiunge da Milano seguendo la SS36 in direzione Colico, mentre da Bergamo si segue la SP639, mentre da Como consiglio di prender il battello della Navigazione lago di Como. https://www.navigazionelaghi.it/biglietti-e-orari-lago-di-como/ Per chi arriva in camper l’area di sosta è in località Bione. In treno, la stazione di Lecco è sulla linea Milano-Sondrio. Gli aeroporti più vicino sono quelli d Milano Linate e Malpensa e di Bergamo Orio al Serio.
Sito ufficiale della città di Lecco
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Sono Sergio Carlo, sono un turista a due passi da casa e giro senza una meta, anzi una ce l’ho. Fare turismo nei luoghi poco frequentati dell’Italia dei tanti borghi
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Un insolito itinerario per rivivere luoghi, umori ed atmosfere del romanzo manzoniano simbolo dell’identità nazionale
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F ra i capisaldi della formazione scolastica di noi italiani, non si può negare che i Promessi Sposi sia un libro che più di altri ha plasmato la nostra lingua e la nostra cultura.
Un’antologia che, studiata con passione da alcuni e svogliatamente subìta da altri, è resa obbligatoria nelle scuole secondarie di ogni grado da ben 147 anni e che ancora oggi è annoverabile fra le opere letterarie più importanti del patrimonio nazionale .
Ambientato in Lombardia , il romanzo vede la città di Lecco a fare da sfondo alla maggior parte delle vicende narrate e non mancano da parte del Manzoni numerosi riferimenti a luoghi che, seppur non citati esplicitamente, sono stati successivamente rintracciati dai suoi commentatori. Pur con alcune tesi contrastanti, è oggi possibile identificare la Casa di Lucia, la Chiesa di Don Abbondio, il Castello dell’Innominato e il Convento di Fra’ Cristoforo.
Facciamo dunque un passo indietro nel tempo e partiamo per un itinerario turistico fra realtà e fantasia alla ricerca dei luoghi manzoniani lasciandoci sapientemente guidare dagli indimenticati personaggi che abitano “quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno” .
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Percorsi in città - ScopriMI
Milano manzoniana
Un percorso in città che ti porta alla scoperta della Milano del Manzoni
A scelta: 1 ora e mezza / 2 ore e mezza
Proposta per Scuola primaria, Scuola secondaria di primo grado, Scuola secondaria di secondo grado
Esplora Milano con i percorsi in città di "ScopriMI" di Ad Artem: ti accompagniamo in una serie di itinerari a piedi per scoprire i segreti della città.
Maggiori informazioni e costi
In occasione del Centocinquantesimo anniversario della morte di Alessandro Manzoni, Ad Artem propone una visita guidata interattiva nel cuore della Milano manzoniana. Partendo dai resti del celebre Lazzaretto e dalla Chiesa di San Carlo, ripercorriamo il tragitto fatto da Renzo dal Convento dei Cappuccini fino a piazza Duomo dove il nostro protagonista assisterà alle tragiche conseguenze della rivolta del pane. Grazie alla lettura di alcuni passi dei Promessi Sposi e a coinvolgenti attività di workshop, si proporrà un affascinante percorso esperienziale che permetterà non solo di comprendere il complesso momento storico in cui Manzoni ambienta la sua storia, ma quanto la storia dello scrittore e del suo tempo si riflettano in essa.
Tappe : via San Gregorio, chiesa di San Carlo al Lazzaretto, Bastioni di Porta Venezia, Corso Venezia (con affaccio sul porticato di Palazzo Luraschi), San Babila, Corso Vittorio Emanuele, Piazza San Fedele.
A completamento del percorso di visita, è possibile prenotare l’ingresso e la visita guidata a Casa Manzoni (via Gerolamo Morone 1) dove si respira ancora oggi l'elegante ritrosia di un intellettuale che ha davvero ispirato gli uomini più illustri del Risorgimento italiano.
VISITA DA 1 ORA E MEZZA
- A partire da 120,00 € (in inglese, da 150,00 €) | Biglietti d’ingresso ai musei o monumenti da saldare a parte
- Microfonaggio 60,00 € a gruppo forfettario
VISITA DA 2 ORE E MEZZA
- A partire da 170,00 € (in inglese, da 200,00 €) | Biglietti d’ingresso ai musei o monumenti da saldare a parte
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01 Ott PERCORSO MANZONIANO A LECCO
L’itinerario Manzoniano a Lecco ripercorre i luoghi descritti da Alessandro Manzoni ne I Promessi Sposi oltre alla visita alla Villa di Manzoni che lo ospitò nei suoi anni della giovinezza e che oggi è un Museo.
Villa Manzoni – L’inizio del percorso manzoniano
Il percorso inizia proprio da Villa Manzoni- Museo Manzoniano il cui spazio espositivo è stato rinnovato e ampliato ad Ottobre 2019. E’ sia una casa museo che luogo della memoria e anche museo letterario. Si prosegue raggiungendo la Torre Viscontea, la torre principale del castello eretto da Azzone Visconti nella prima metà del 14° secolo e di cui scrive Manzoni nel primo capito del romanzo.
Tappe aggiuntive
Altre tappe che si possono aggiungere all’itinerario sono la Casa del Sarto nel rione di Chiuso, la Chiesa del Beato Serafino su Corso Bergamo, il Castello dell’Innominato , la cappella dei morti di peste nel comune di Malgrate e infine il più volte citato Monte Resegone .
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Mi è piaciuto tantissimo. Alba è stata favolosa, appassionata nelle spiegazioni che mi hanno coinvolto totalmente. Anche se sono bresciana purtroppo tante cose non le sapevo. Che dire, eccezionale, esperienza da ripetere!
Un evento organizzato molto bene, la guida ci ha portato a scoprire luoghi di Pavia attraverso racconti, leggende e storie che ci hanno fatto viaggiare con la fantasia.
Argomento intrigante, relatrice molto preparata e coinvolgente!
Vorrei poter condividere la mia esperienza scrivendo la mia recensione super positiva. Ho partecipato al " PAVIA GHOST TOUR" il 20 agosto con mia sorella. E' stata una serata molto bella, divertente e interessante, grazie anche al coinvolgimento della guida, il signor Antonio. Ha coinvolto tutto il gruppo, in modo divertente, professionale e personale. E' un'esperienza che vi consiglio di provare! Molto probabilmente io e mia sorella parteciperemo anche alle serate di Milano.
Tour serale di Mantova molto suggestivo e coinvolgente! Da fare sicuramente.
Ottima serata, la guida bravissima. Mi è proprio piaciuta
Molto soddisfatto, e guida preparatissima
Una bellissima serata passeggiando per Milano in compagnia della guida Anna, un meraviglioso pozzo di cultura dal quale attingere a piene mani! 90 minuti trascorsi senza momenti di noia, ascoltando storie interessanti raccontate con tantissima passione! Da migliorare la parte iniziale (raccolta soldi e ricevute)
Organizzazione fantastica, l'esperienza sia per adulti che per bambini strabiliante, la guida Francesca era preparatissima, molto informata. Ci ha fatto vivere un'esperienza emozionante e carica di storio e passione. I miei complimenti. Spero di partecipare ad altre iniziativi di tale livello culturale ed emozionale!
Ieri sera ho partecipato a Bergamo ghost, di certo è un evento da fare di sera, purtroppo però Città Alta dalle 9:00 le vie principali sono troppo caotiche e si faticava a sentire e quindi non perdere il filo del racconto e pure un abitante un po alterato ci ha fatto spostare (concordo con la guida che era meglio spostarsi) dal luogo dei racconti... Bisognerebbe studiare bene i vicoli dei racconti. Per il tour avrei preferito a mio gusto racconti un po' più da brivido. Nel complesso bella serata. Grazie
A Lecco, per un itinerario romantico sulle tracce dei Promessi Sposi
Tra i tanti luoghi suggestivi del Lago di Como c’è senza dubbio l’area di Lecco . L’estremità meridionale del Lago, è diventata famosa anche perché è sulle sue sponde che inizia il celebre romanzo di Alessandro Manzoni I Promessi Sposi . Per visitare “Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno” sulle orme di Renzo e Lucia - così come quelle dei tanti altri personaggi del libro - basta un giorno, purché molto intenso.
Una giornata nei luoghi manzoniani , tra passeggiate al tramonto, tour in barca e panorami mozzafiato è un’idea perfetta tutto l’anno, da vivere con la propria metà. Ecco il vostro itinerario romantico , da percorrere mano nella mano.
Tappe itinerario
Centro storico di Pescarenico
Una volta arrivati a Lecco, iniziate il vostro dolcissimo tour da Pescarenico , l’unico quartiere della città espressamente citato da Manzoni . Antico villaggio di pescatori, oggi conserva molto della sua struttura originaria, con i vicoli che si dipanano intorno alla centrale Piazza Era e lungo il fiume Adda.
Qui, durante l’estate, in occasione della Sagra di Pescarenico , si svolge la suggestiva Regata dei batei, le tipiche imbarcazioni lecchesi di legno, mentre tutto l’anno è possibile prenotare un giro su una di queste barche storiche . Proprio in questo grazioso borgo sulla riva sinistra del fiume Adda, è situato l’ex convento dei frati cappuccini, dimora di Fra’ Cristoforo . Qui, è possibile anche leggere il passo del romanzo in cui Lucia fa il suo Addio ai monti .
Girando poi per il centro della città, vi imbatterete in Villa Manzoni , un edificio neoclassico situato nel quartiere Caleotto , che oggi è un museo letterario che ripercorre la vita e le opere del celeberrimo scrittore, poeta e drammaturgo italiano. Un tempo però, fu la residenza della famiglia di Alessandro Manzoni che, come lui stesso scrive nell'introduzione, trascorse qui tutta la sua infanzia, adolescenza e gioventù. Meritano una visita anche la Torre Viscontea e il Palazzo delle Paure . La prima, nota anche come Torre Medievale, è l’unica testimonianza visibile dell’antica fortezza del castello che cingeva il borgo, mentre il Palazzo delle Paure è un edificio oggi utilizzato come museo e che periodicamente propone mostre davvero imperdibili.
Per raggiungere Lecco da Milano o da Bergamo, occorre circa un’ora, sia che viaggiate in auto che in treno. Se invece partite da Bellagio, impiegherete poco più di mezz’ora di auto.
Piazza Era, 23900 Lecco LC, Italia
Dal centro storico ci spostiamo in due quartieri dall’autentica anima manzoniana, Acquate e Olate . Qui, infatti, si trovano le due presunte case di Lucia Mondella : presunte perché non è mai stato possibile individuare con certezza dove Manzoni immaginò che vivesse la sua protagonista femminile. In entrambi i casi si tratta di abitazioni molto semplici, nel classico stile locale.
La casa di Lucia presente ad Acquate ospita oggi un’osteria: la trovate in Via Lucia. Dal cortile si vede anche il Colle dello Zucco , dove sorgeva il Palazzotto di Don Rodrigo . Nessun dubbio, invece, sulla chiesa dove il pavido Don Abbondio avrebbe dovuto celebrare le nozze dei due innamorati, quella di San Giorgio ad Acquate .
Se invece sono i panorami la vostra passione, puntate sulla Basilica di San Nicolò e prenotate una visita al campanile: con i suoi 96 metri è tra i più alti d’Europa. Può essere un po’ faticoso, ma ne varrà senza dubbio la pena: da quassù si vede tutta Lecco e oltre. Non ve ne pentirete.
Acquate, 23900 Lecco LC, Italia
Da Acquate, dopo circa 10 minuti di camminata seguendo Viale Tonale, arriverete ad Olate . La seconda, presunta, casa di Lucia, si trova proprio qui, ma non è visitabile.
In compenso però, ad Olate troverete la Chiesa in cui, dopo tante peripezie, si celebrarono finalmente le nozze di Renzo e Lucia: la Chiesa dei Santi Vitale e Valeria . Attraversando corso Bergamo si raggiunge invece Vercurago , dove si trova la Rocca dell’Innominato .
Via Caldone, 21, 23900 Lecco LC, Italia
Taxi boat per un tour del Golfo
È il momento di tornare verso il lungolago, per un’esperienza davvero indimenticabile e suggestiva. Qui, infatti, potete decidere di vivere un’attività davvero folkloristica: un tour del Golfo su un taxi boat , disponibile da aprile a settembre.
L’escursione dura circa trenta minuti e tocca alcuni degli angoli più suggestivi del Lago : si costeggia la Canottieri Lecco e si tocca il punto in cui il lago incontra l’Adda, fino ad arrivare al lungolago di Malgrate con la Rocca sullo sfondo , le «due catene non interrotte di monti» di memoria manzoniana, con le cime della Grigna e del Resegone.
Riva Martiri delle Foibe, 23900 Lecco LC, Italia
Lungolago di Lecco
Il Lago, ovviamente, può essere apprezzato anche da terra grazie a una passeggiata che tocca diversi punti della città e offre panorami molto suggestivi.
Partite dalla centrale Piazza Cermenati , che si affaccia sul Golfo, e proseguite fino alla zona di Santo Stefano, passando per l’imbarcadero e Piazza Stoppani: qui si trova la statua dedicata a San Nicolò , patrono della città. Si tratta di un punto strategico, da cui potrete godere di un bel panorama, incorniciato dalle Alpi all’orizzonte. Siamo arrivati all’ultima tappa della nostra giornata, pronti per goderci un bellissimo tramonto: renderà il tutto ancora più romantico!
Lungolario Isonzo, 23900 Lecco LC, Italia
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PACCHETTO 1
Tre Giorni (e due notti) a Lecco, per una visita originale e dinamica dei Luoghi Manzoniani: questa è la proposta che la Cooperativa “Mondo REC” formula a Scuole Primarie e Secondarie di Primo e Secondo Grado di tutta Italia. Qui riassumiamo programmi e contenuti del viaggio d’istruzione.
Primo Giorno
In mattinata
Accoglienza del Gruppo e Visita Guidata di VILLA MANZONI
Coinvolgimento degli studenti in un Laboratorio Video, con la realizzazione di un filmato sui Luoghi Manzoniani.
I ragazzi, a turno (suddivisi in piccoli gruppi), realizzano un breve documentario che segue il loro intero viaggio d’istruzione: supervisionati da operatori, si occupano di riprese video ed interviste per le tre giornate di permanenza.
Nel pomeriggio
Spostamento presso HOTEL a Lecco (o nelle immediate Vicinanze) – Sistemazione nelle Camere
A seguire, Lettura Interpretata da un’attrice del Passo “ADDIO AI MONTI” sulle rive del Lago di Lecco .
Visita guidata dei Luoghi Manzoniani a Pescarenico .
I ragazzi, durante il percorso, proseguono nell' effettuare riprese video.
Cena presso HOTEL
Serata di Animazione – “I Promessi Sposi – Tra Cinema, Cultura e Musica”
Secondo Giorno
Prima Colazione
Visita Guidata di:
Casa di Lucia
Chiesa di Olate
Palazzo di Don Rodrigo
(Zona Lecco Alta)
Lecco Centro e Lungolago
Spostamento a Varenna
Imbarco sul battello – Navigazione sul lago con discesa a Bellagio e visita della città.
I ragazzi, durante il percorso, proseguono nell' effettuare riprese video.
Terzo Giorno
Partenza dall’Hotel
Sosta alla Rocca dell’Innominato
Visita Guidata
I ragazzi, durante il percorso, concludono le riprese video.
Quota singola di partecipazione: euro 210,00 IVA inclusa comprensiva di:
- Soggiorno presso Hotel a Lecco o nelle immediate vicinanze
- Trattamento di Mezza Pensione (2 Cene e 2 Prime Colazioni)
- Visite Guidate dei Luoghi Manzoniani, come da programma
- Presenza Attrice/Animatrice per Interpretazione “Addio ai Monti” e Laboratorio
- Ingresso a Villa Manzoni
- Battello e Navigazione sul lago, da Varenna a Bellagio
- Operatore Video per Riprese e Realizzazione del documentario
- Coordinamento Generale
Su richiesta, la Cooperativa “Mondo REC” mette a disposizione anche servizi bus con partenza dalla città della scuola.
PACCHETTO 2
Una Giornata a Lecco, per un’esperienza originale e dinamica nei Luoghi Manzoniani: qui riassumiamo programmi e contenuti della visita d’istruzione.
Ore 9.00
Accoglienza del Gruppo presso Lecco Pescarenico .
Lettura Interpretata da un’attrice del Passo “ADDIO AI MONTI” sulle rive del Lago.
Visita guidata dei Luoghi Manzoniani a Pescarenico
I ragazzi, a turno (suddivisi in piccoli gruppi), realizzano un breve documentario che segue il loro intero viaggio d’istruzione: supervisionati da operatori, si occupano di riprese video ed interviste.
Ore 10.30
Spostamento alla Rocca dell’Innominato – Visita guidata
I ragazzi, durante il percorso, proseguono nell'effettuare riprese video.
Ore 14.00
Visita Guidata di VILLA MANZONI
Spostamento presso Lecco Alta.
Palazzo di Don Rodrigo
Ore 17.00
Conclusione della Visita.
IL COSTO
Quota singola di partecipazione: euro 30,00 IVA inclusa, comprensiva di:
- Visite Guidate dei Luoghi Manzoniani, come da programma
- Presenza Attrice / Animatrice per Interpretazione “Addio ai Monti” e Laboratorio Itinerante
- Ingresso a Villa Manzoni
- Operatore Video per Riprese e Realizzazione del documentario
- Coordinamento Generale
Il filmato concluso e montato verrà trasmesso alla scuola nelle settimane successive.
PER INFORMAZIONI: Cooperativa Mondo REC, Tel. 0541 455136 - www.mondorec.it
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Museo Manzoniano
Arredi originali, oggetti e manoscritti autografi di Alessandro Manzoni e la Quarantana, edizione principe dei Promessi Sposi
Museo Manzoniano a Lecco Villa Manzoni tra I Promessi Sposi e le stanze di Alessandro Manzoni
Avviso importante: a partire dal 9 luglio 2024, villa manzoni resterà chiusa per lavori di ristrutturazione. la riapertura è prevista per il 31 dicembre 2025..
Il Museo Manzoniano è situato al piano terra di Villa Manzoni , nella frazione del Caleotto, a Lecco . É una casa-museo , infatti al piano terra sono stati conservati tutti gli arredi originali della famiglia e proprio qui si snoda il percorso museale suddiviso in nove sale , attraverso le quali, immerso nell’atmosfera di un tempo, si possono vedere tanti oggetti relativi ad Alessandro Manzoni , a partire dalla sua culla, le sue opere, manoscritti autografi ed oggetti, un ritratto dello scrittore, una serie di stampe del territorio di Lecco del XVIII e XIX secolo, dipinti dell’Ottocento e Novecento illustrano l’evoluzione del paesaggio nei luoghi manzoniani.
La visita inizia e finisce con elementi legati direttamente ai Promessi Sposi : nella prima sala si trovano gli abiti originali realizzati per la versione televisiva a cura di Salvatore Nocita e l’ultima conserva la Quarantana , l’ edizione principe dei Promessi Sposi , pubblicata nel 1840 . L’edizione del 1840 è la versione illustrata del romanzo con i disegni di Francesco Gonin .
Se vi trovate a Villa Manzoni vi consigliamo di visitare la Galleria Comunale d’Arte , sita al secondo piano e facente parte del Polo Museale Manzoniano. Il ticket d’ingresso a Villa Manzoni include la visita alla Galleria.
© Foto di copertina eccoLecco
Museo Manzoniano: orari di apertura 2024
- martedì 10:00 -14:00
- da mercoledì a domenica 10:00 – 18:00
- Lunedì: chiuso
- Chiusure straordinarie: 1 Gennaio 1 maggio 25 dicembre 26 Dicembre
Museo Manzoniano: tariffe 2024
- Biglietto singolo intero: € 6,00
- Biglietto singolo ridotto ordinario: € 4,00
- Biglietto singolo ridotto speciale: € 2,00
- Biglietto cumulativo intero*:€ 8,00
- Biglietto cumulativo ridotto*: € 6,00
- Biglietto cumulativo ridotto speciale*:€ 4,00
- Mostre organizzate dal Si.M.U.L. in collaborazione con Enti/Associazioni: € 2,00
*validità 30 giorni dall’emissione
Ulteriori informazioni
Biglietti singolo ridotto ordinario e cumulativo ridotto:
- Cittadini residenti nel Comune di Lecco
- Gruppi superiori alle 8 persone
- Minori di 18 anni e over 65 anni
- Studenti universitari in possesso della University Student Card
- Soci delle associazioni convenzionate con il Comune di Lecco in regola con la quota annuale
- Soci FAI e TCI con tessera in corso di validità
- Visitatori dei singoli musei, quando sono solo parzialmente accessibili
- Visitatori in possesso del biglietto “Grandi Mostre” che si svolgono a Palazzo delle Paure sia per il biglietto singolo che per il biglietto cumulativo
- Possessori di Wow Card
Biglietto singolo ridotto speciale:
- Ingresso alle mostre organizzate in collaborazione con altri Servizi comunali o associazioni
- Scuole primarie e secondarie di primo grado di Lecco
Biglietto ridotto:
- Ragazzi dai 6 ai 18 anni o Over 65 o Studenti universitari muniti di tessera o Gruppi precostituiti di adulti oltre le 15 persone o Soci FAI e TCI muniti di tessera in corso di validità
Biglietto ridotto speciale:
- Visitatori disabili con accompagnatore o Giornalisti con tessera in corso di validità
Ingressi gratuiti:
- Museo Archeologico, Museo Storico, Museo di Storia naturale di Palazzo Belgiojoso: tutti
- Guide turistiche Professioniste nel corso dell’esercizio della professione, con tesserino di riconoscimento in corso di validità
- Disabili e loro accompagnatore
- Un accompagnatore ogni quindici persone
- Soci ICOM (International Council of Museum) con tessera in corso di validità
- Minori di età inferiore ai 6 anni
- Partecipanti alle attività didattiche organizzate dal Si.M.U.L., o da altri enti in collaborazione con il Comune di Lecco
- Titolari della Card Abbonamento Musei Lombardia Milano e formula extra in corso di validità
- Inaugurazioni di Mostre e allestimenti o altri eventi particolari
- Giornalisti con tessera di riconoscimento in corso di validità
Museo Manzoniano a Lecco: Dove si trova?
Indirizzo: Via don Guanella, 1, Lecco
Tour guidati a Lecco
Lecco tour manzoniano – tour guidato
Tour guidato della città di Lecco con guida professionale locale.
Tour guidato a piedi – Lecco medievale borgo fortificato
Tour guidato a piedi – Lecco: il triangolo delle streghe
Tour guidato a Lecco tra eresia, stregoneria, tribunale dell’Inquisizione, erbe e pozioni.
Tour guidato a piedi – Lecco città dell’alpinismo
Tour a Lecco città. Visita guidata a piedi alla scoperta di Lecco città dell’alpinismo: luoghi e storia dei grandi alpinisti lecchesi.
Articolo aggiornato il 1 Luglio 2024 da eccoLecco
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Dal contesto paesaggistico all'"Addio monti sorgenti" conosceremo i passi e i luoghi che hanno visto come protagonisti Renzo e Lucia. Riscopriremo quel borgo che è divenuto città nei suoi tratti manzoniani. Ripercorrere il romanzo immersi nella realtà presente e lasciar correre l'immaginazione.
Un tour fra le vie di Milano con protagonisti Alessandro Manzoni e I Promessi Sposi, romanzo storico sulle tracce del quale ripercorrere i luoghi salienti della vita del più celebre scrittore milanese assieme a quelli resi famosi dai personaggi creati dalla sua fantasia in una itinerante rievocazione delle loro vicende.
Seguiamo le tracce del Manzoni, con uno speciale itinerario alla scoperta dei "Luoghi manzoniani" tra Lecco, Milano, Monza, Vercurago e la Valsassina.
Il nostro viaggio nei luoghi manzoniani a Lecco inizia da Villa Manzoni per proseguire a Pescarenico dove si trova l'ex convento dei frati Cappuccini, il luogo dove viveva Fra Cristoforo nel romanzo. Per finire, una bella passeggiata verso il centro di Lecco risalendo il corso del fiume Adda.
Arte & Cultura. A Lecco, con Alessandro Manzoni. A Lecco, su quel ramo del Lago di Como, le peripezie di Renzo e Lucia sembrano prendere vita: passeggiando sembra quasi di scorgere il buon Fra' Cristoforo e, in lontananza, il Castello dell'Innominato incute ancora un certo timore.
L'itinerario Manzoniano a Lecco ripercorre alcuni dei luoghi descritti da Alessandro Manzoni ne I Promessi Sposi e inizia da Piazza Manzoni, il luogo "celebrativo" per eccellenza, dove si può ammirare il monumento dedicato al grande scrittore.
Rivivi i luoghi, gli umori e le atmosfere del famoso romanzo manzoniano. Segui il nostro itinerario sulle tracce dei Promessi Sposi.
Oggi ti portiamo alla scoperta dell' itinerario manzoniano dei Promessi Sposi, fra i luoghi descritti dal romanziere nella sua celebre opera, nella sua Lombardia, tra Milano, Lecco e Monza. Un tour letterario per chi, in visita da queste parti, volesse passare per una visita a questi luoghi storici.
Benvenuti in questa avvincente pagina dedicata ai luoghi intrisi di storia narrati nel celebre romanzo "I Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni. Preparatevi per un'immersione totale in luoghi che hanno plasmato il capolavoro letterario italiano.
Scopri la Milano di Alessandro Manzoni con le visite guidate didattiche: percorsi a piedi e itinerari in città per le scuole primarie e secondarie.
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Mappa dei luoghi Manzoniani a Lecco. Andiamo alla scoperta dei luoghi manzoniani a Lecco: casa di Lucia. chiesa di don Abbondio. palazzotto di don Rodrigo. convento di Padre Cristoforo. castello dell'Innominato. casa del sarto. chiesa del Beato Serafino.
Itinerario manzoniano per la tua gita scolastica a Lecco. Alla scoperta dei Promessi Sposi in modalità interattiva con materiale didattico a supporto. Lecco è conosciuta per I Promessi Sposi e "quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti…".
Visitare Lecco e i Luoghi Manzoniani in una chiave dinamica ed accattivante: è questo il progetto rivolto a Scuole Primarie e Secondarie di Primo e Secondo Grado, che abbina tour guidati negli itinerari Manzoniani, laboratori video (con la realizzazione di un documentario curato dagli alunni e prodotto durante la gita) e letture interpretate ...
Villa Manzoni a Lecco ospita il museo Manzoniano con un nuovo percorso museale inaugurato a fine ottobre 2019. Libri, dipinti, statue, Manzoni POP e video. Guida turistica di Lecco e provincia